1978 – Team Nolan – Harley Davidson
Al termine della disastrosa stagione 1977, il reparto corse Aermacchi – dove si costruivano le Harley Davidson da Gran premio – viene smantellato in seguito alla chiusura da parte della casa americana dello stabilimento produttivo di Varese.
Villa allettato dai progetti dei nuovi motori, convince Nocchi Lando ( Titolare della Nolan ) a rilevare tutto quanto è rimasto di buono nel reparto corse.
Viene così allestito un team impegnato nella 50 con la Bultaco ufficiale, nella 125 con la Morbidelli, e nella 250 con le stesse Harley appena rilevate.
Per dovere di cronaca, è necessario però raccontare che nell’inverno che precedette quella stagione, si verificò un evento che segnò le future stagioni agonistiche di Walter.
Sante ed il fratello di Walter -Francesco-, riuscirono a mettersi in contatto con i vertici del reparto corse giapponese della Kawasaki, che in quel momento avevano già pronte le formidabili 250 e 350 con motore in tandem che dominarono nei successivi primi anni ’80.
Sante non è mai riuscito a darsi pace sull’esito dell’incontro che avvenne -o meglio- non avvenne quell’inverno. I giapponesi si fecero convincere ad affrontare una trasferta fino a Modena per incontrare Walter.
Avrebbero tentato di accordarsi per averlo come pilota di punta. Il progetto era quello di affidargli subito le 250 e 350 ufficiali, cominciando nel frattempo a sviluppare la 500, che ancora allo stato embrionale, necessitava dell’ esperienza di un grande collaudatore come lui, per poter essere portata alla competitività.
Walter aveva grandissime doti, ma quando dentro di sè prendeva una decisione, non vi era nulla al mondo in grado di portarlo ad ascoltare alcunchè. Così quella sera al Ristorante Montana di Maranello, i giapponesi accompagnati dall’importatore Abbo si gustarono un’ottima cena a base di tortellini e tagliatelle rimanendo in compagnia di Sante e Francesco in attesa dell’arrivo di Walter, che quella sera però non arrivò.
Lui aveva già deciso, senza sentir ragioni, che avrebbe continuato a seguire cecamente i progetti proposti dagli uomini dell’ormai chiuso reparto corse di Varese.
Alla fine della serata i giapponesi ringraziarono dell’ospitalità e della cucina, ma se ne andarono sconsolati senza aver nemmeno potuto parlare con Walter.
La storia ci ha poi raccontato che la Kawasaki vinse diversi titoli mondiali negli anni successivi tra le mani di diversi piloti più o meno noti, il progetto 500 non decollò mai, e nel frattempo Villa non fù più in grado di trovare moto competitive per gli anni a venire.
Con il senno di poi tutti sapremmo oggi indicare la scelta giusta, ma chissà per quale strano motivo a tutti sconosciuto, Walter aveva già deciso in cuor suo che quella non sarebbe stata la sua strada.
Tutte le volte che con Sante si ricordavano le avventurose trasferte vissute in giro per i circuiti del motomondiale al fianco di Walter, riemergeva sempre un grande rammarico nel ricordare quell’occasione mancanta, che avrebbe portato -a suo dire- una fila di altri titoli mondiali a Modena.
Nella foto Sante è ritratto assieme a Walter sulla griglia di partenza.