
Il Cavalier Sante Bortolamasi, Re dello Zampone, è rientrato dalla trasferta negli Stati Uniti carico di entusiasmo per la maestosa accoglienza ricevuta in California. La volontà di promuovere ancora una volta il “made in Modena” in terra straniera è stata premiata dai cugini d’oltreoceano con una calorosa accoglienza.
Columbus Day e Superzampone: un grande successo!
Il Cavalier Sante Bortolamasi, Re dello Zampone, è rientrato dalla trasferta negli Stati Uniti carico di entusiasmo per la maestosa accoglienza ricevuta in California.
La volontà di promuovere ancora una volta il “made in Modena” in terra straniera
è stata premiata dai cugini d’oltreoceano con una calorosa accoglienza
I membri della NIAF, National Italian American Foundation, hanno accolto Sante Bortolamasi, in rappresentanza dell’Ordine dei Maestri Salumieri Modenesi, come un vero “conquistatore” d’oltreoceano. Le celebrazioni per il “Columbus Day” si sono aperte sabato 11 ottobre scorso con il banchetto presso il ristorante Castaway di Burbank, Los Angeles, durante il quale il Re dello Zampone è stato onorato con il premio colombiano.
Adriana Vercelli, organizzatrice dell’evento, ha dato il benvenuto agli oltre duecento invitati, passando poi la parola al presidente della Federated, Nick D’Egidio, per recitare la preghiera di San Francesco. Padre Raniero Alessandrini, parroco della chiesa italiana di San Pietro, ha diffuso la propria benedizione ai presenti, mentre Emil Mor, presidente della Garibaldina, ha intonato il giuramento alla bandiera e gli inni nazionali. Oltre al Cavalier Bortolamasi, tra gli ospiti d’onore, erano presenti il deputato californiano Anthony Portantino ed il console generale d’Italia Nicola Faganello, che ha portato il saluto del Governo italiano.
«Il convivio è stato un momento veramente importante — ha dichiarato Sante — per promuovere e diffondere l’eccellenza dei migliori prodotti modenesi: in primis lo Zampone di Modena, il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Modena e l’Aceto Balsamico. Quando parliamo di Parmigiano Reggiano, sappiamo benissimo che il comparto sta vivendo la crisi più profonda mai affrontata dai produttori emiliani. Quello che mi ha lasciato particolarmente perplesso è ancora una volta legato ad un fattore commerciale e distributivo del prodotto. Tutti in California conoscono il Parmigiano Reggiano: ma ne conoscono solo il nome. La realtà, toccata con mano nel momento in cui ho offerto ai commensali un assaggio del re dei formaggi guarnito con alcune gocce di Aceto Balsamico, è che nessuno aveva mai, ma dico mai, assaporato un gusto così raffinato ed unico. Ricordiamo che stiamo sempre parlando dello Stato più ricco del pianeta, e se non siamo in grado di promuovere l’eccellenza dei nostri prodotti verso quelle comunità così intraprendenti e benestanti, non mi vengano poi a raccontare che l’unica soluzione possa essere ricercata in un abbattimento della produzione. Tra i commensali ho avuto la fortuna di conoscere importanti imprenditori del settore alimentare con cui intrecciare e sviluppare nuove opportunità per le aziende del nostro comparto».
La cerimonia di domenica 12 ottobre, il Columbus Day, che ha preso il via nei pressi della statua di Colombo, è stata organizzata congiuntamente dalla Federated e dai Figli d’Italia in America.
Emozionante il momento in cui Sante Bortolamasi ha preso la parola dal podio per esaltare ed incoraggiare lo spirito di sacrificio e di fratellanza che ha sempre accomunato gli italiani presenti in ogni angolo del mondo. Posata la corona d’alloro ai piedi della statua di Colombo, la celebrazione è proseguita attraverso la Main Street di Los Angeles.
Sante è poi stato accolto alla Historic Italian Hall, dove la curatrice del museo lo ha invitato ad affiggere alla parete del salone principale il simbolo dell’Ordine dei Maestri Salumieri Modenesi.
«Questo stabile — ha raccontato Bortolamasi — è uno dei più antichi palazzi della capitale californiana, che dalla fine del 1800 per gli emigranti italiani rappresenta l’anello di congiunzione tra le origini abbandonate nel nostro Paese e il punto di partenza verso la terra del sogno americano. Difficile ricordare i nomi e le cariche di tutti coloro che hanno voluto stringermi la mano — ha concluso Sante — ma ancora una volta di più mi rendo conto che noi modenesi abbiamo da sempre diffuso nel mondo una cultura vincente: uno spirito imprenditoriale unico, ed una cucina che tutti ci invidiano».